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Oliver Sacks
L’OCCHIO DELLA MENTE
(text) Traduzione di Isabella Blum
Adelphiana
www.adelphiana.it
28 novembre 2003
Nella sua ultima lettera, Goethe scrisse: «Gli antichi
dicevano che gli animali apprendono dai loro
organi; io vorrei aggiungere che altrettanto fanno
gli uomini, i quali tuttavia hanno il vantaggio di insegnare,
a loro volta, ai propri organi». Queste parole
furono scritte nel 1832, un’epoca in cui l’influenza
della frenologia era al culmine e il cervello
...accettare la rarefazione di ricordi e immagini con
straordinaria serenità d’animo; era arrivato anzi a
considerarla una risposta naturale a un mondo non
visivo. Sembrava pensare a questa perdita della capacità
di crearsi rappresentazioni mentali come a
un prerequisito per il pieno sviluppo e il potenziamento
degli altri sensi.
Due anni dopo aver perso del tutto la vista, Hull
pareva lontano dal mondo visivo quanto lo sarebbe
stato un cieco dalla nascita.
...
[Fine del testo di assaggio]
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