Testo di assaggio

VITTORINO ANDREOLI

Una certa età

Per una nuova idea della vecchiaia

In un mondo dove l’uomo crede di avere in mano il suo destino, corriamo un grande rischio: non ammettere che il filo rosso dell’esistenza si possa indebolire e spezzare e non comprendere gli aspetti positivi di ogni trasformazione a partire dalla bellezza di invecchiare.

Vittorino Andreoli ci racconta la vecchiaia come capitolo originale dell’esistenza e non come un’età «malata». Chi ha «danzato a lungo col tempo» ha
...e termina con il silenzio dell’ultima cellula, si possa spezzare ad libitum (si chiamava destino, caso, Dio). La fine deve dipendere dall’uomo, nel cui delirio si pone ora anche l’origine, mescolando cellule, producendo uteri di ferro.

È una maniera per l’uomo di sentirsi Dio.

Mi piace molto la rappresentazione simbolica dell’esistenza come filo. Rimanda al racconto, riportato nella Teogonia di Esiodo, delle tre Moire (le Parche romane) a cui è affidato il gomitolo della vita:
...
[Fine del testo di assaggio]


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