Biblioteca Digitale per i Ciechi
Distributore BDCiechi
 


Frase del giorno: Ricordi che una notte, all’improvviso, risorgete, come una rosa in un deserto (Juan Ramon Jìmènez)
Santi del giorno: San Leone Magno, Santa Ninfa, San Demetrio di Antiochia, San Tiberio, Sant'Andrea Avellino, San Baudolino di Alessandria, Sant'Oreste di Tiana in Cappadocia, San Giusto di Canterbury, San Costantino (Costanzo) Cachai, Beata Odette Prévost, Beata Lucilla Di Gesù (Lucía González García)




Domande frequenti

Contatto



Premere qui per andare alla versione mobile
Per scaricare le opere occorre inserire le credenziali di registrazione al servizio.



Premere qui per recuperare le credenziali



Supplementi autore Verdi Giuseppe


Giuseppe Verdi
10 ottobre 1813
27 gennaio 1901

Giuseppe Fortunino Francesco Verdi nasce il 10 ottobre 1813 a Roncole di Busseto, in provincia di Parma. Il padre, Carlo Verdi, è un oste, la madre invece svolge il lavoro della filatrice. Fin da bambino prende lezioni di musica dall'organista del paese, esercitandosi su una spinetta scordata regalatagli dal padre. Gli studi musicali proseguono in questo modo sconclusionato e poco ortodosso fino a quando Antonio Barezzi, commerciante e musicofilo di Busseto affezionato alla famiglia Verdi e al piccolo Giuseppe, lo accoglie in casa sua, pagandogli studi più regolari ed accademici.
Nel 1832 Verdi si trasferisce quindi a Milano e si presenta al Conservatorio, ma incredibilmente non viene ammesso per scorretta posizione della mano nel suonare e per raggiunti limiti di età. Poco dopo viene richiamato a Busseto a ricoprire l'incarico di maestro di musica del comune mentre, nel 1836, sposa la figlia di Barezzi, Margherita.
Nei due anni successivi nascono Virginia e Icilio. Intanto Verdi comincia a dare corpo alla sua vena compositiva, già decisamente orientata al teatro e all'Opera, anche se l'ambiente milanese, influenzato dalla dominazione austriaca, gli fa anche conoscere il repertorio dei classici viennesi, soprattutto quello del quartetto d'archi.
Nel 1839 esordisce alla Scala di Milano con "Oberto, conte di San Bonifacio" ottenendo un discreto successo, purtroppo offuscato dall'improvvisa morte, nel 1840, prima di Margherita, poi di Virginia e Icilio. Prostrato e affranto non si dà per vinto. Proprio in questo periodo scrive un'opera buffa "Un giorno di regno", che si rivela però un fiasco. Amareggiato, Verdi pensa di abbandonare per sempre la musica, ma solo due anni più tardi, nel 1942, il suo "Nabucco" ottiene alla Scala un incredibile successo, anche grazie all'interpretazione di una stella della lirica del tempo, il soprano Giuseppina Strepponi.
Iniziano quelli che Verdi chiamerà "gli anni di galera", ossia anni contrassegnati da un lavoro durissimo e indefesso a causa delle continue richieste e del sempre poco tempo a disposizione per soddisfarle. Dal 1842 al 1848 compone a ritmi serratissimi. I titoli che sforna vanno da "I Lombardi alla prima crociata" a "Ernani", da "I due foscari" a "Macbeth", passando per "I Masnadieri" e "Luisa Miller". Sempre in questo periodo, fra l'altro, prende corpo la sua relazione con Giuseppina Strepponi.
Nel 1848 si trasferisce a Parigi iniziando una convivenza alla luce del sole con la Strepponi. La vena creativa è sempre vigile e feconda, tanto che dal 1851 al 1853 compone la celeberrima "Trilogia popolare", notissima per i tre fondamentali titoli ivi contenuti, ossia "Rigoletto", "Trovatore" e "Traviata" (a cui si aggiungono spesso e volentieri anche "I vespri siciliani").
Il successo di queste opere è clamoroso.
Conquistata la giusta fama si trasferisce con la Strepponi nel podere di Sant'Agata, frazione di Villanova sull'Arda (in provincia di Piacenza), dove vivrà gran parte del tempo.
Nel 1857 va in scena "Simon Boccanegra" e nel 1859 viene rappresentato "Un ballo in maschera". Nello stesso anno sposa finalmente la sua compagna.
Alla sua vita artistica si aggiunge dal 1861 anche l'impegno politico. Viene eletto deputato del primo Parlamento italiano e nel 1874 è nominato senatore. In questi anni compone "La forza del destino", "Aida" e la "Messa da requiem", scritta e pensata come celebrazione per la morte di Alessandro Manzoni.
Nel 1887, all'incredibile età di ottant'anni, dà vita all'"Otello", confrontandosi ancora una volta con Shakespeare; nel 1893 con l'opera buffa "Falstaff", altro unico e assoluto capolavoro, dà addio al teatro e si ritira a Sant'Agata. Giuseppina muore nel 1897.
Giuseppe Verdi muore il 27 gennaio 1901 presso il Grand Hotel et De Milan, in un appartamento dove era solito alloggiare durante l'inverno. Colto da malore spira dopo sei giorni di agonia. I suoi funerali si svolgono come aveva chiesto, senza sfarzo né musica, semplici come la sua vita era sempre stata.

Frasi di Giuseppe Verdi «La melodia e l'armonia non devono essere che mezzi nella mano dell'artista per fare della Musica, e se verrà un giorno in cui non si parlerà più né di melodia né di armonia né di scuole tedesche, italiane, né di passato né di avvenire, allora forse comincerà il regno dell'arte.»> «Tornate all'antico e sarà un progresso.»> «Gli artisti veramente superiori giudicano senza pregiudizi di scuole, di nazionalità, di tempo. Se gli artisti del Nord e del Sud hanno tendenze diverse, è bene siano diverse.»



Testo di assaggio


Verdi Giuseppe: Libretti Opere versione Monza\Nabucco
Grandezza del file: 71 kb
Informazioni sull'autore
Approfondimenti sull'opera

Giuseppe Verdi

Nabucco
Dramma lirico
in quattro parti

Libretto
di Temistocle Solera

Ricordi

::::::::::::
Volume unico
::::::::::::

a cura della
Biblioteca Italiana per i Ciechi
Monza
2003


Libretto
di Temistocle Solera
Musica di
Giuseppe Verdi

Nabucco
Dramma lirico
in quattro parti

Testi a cura di
Eduardo Rescigno

Copyright 1987
Ristampa 1989
by G. Ricordi & C. s.p.a.

Ricordi


Avvertenza
...stesso anno, Verdi e la Strepponi si stabiliscono nuovamente a Parigi.
Più il teatro verdiano diventa popolare ed eccita l'entusiasmo, più il suo
creatore sembra nascondersi in un riserbo che è sempre più geloso, soprattutto a
partire dalla metà del secolo; nello stesso periodo, la sua creazione si fa più
lenta, più meditata, e il compositore dedica cure particolari alle nuove opere,
sia dal punto di vista librettistico, che da quello scenico e registico.
...
[Fine del testo di assaggio]


Torna a inizio pagina

Leggi l'informativa sull'uso dei cookie


Curatore della Biblioteca Digitale per i Ciechi: Carmelo Ottobrino
Software Copyright © 2010-2024 Giuliano Artico