Testo di assaggio

Joseph Joffo.

ANNA E LA SUA ORCHESTRA.

E arrivato ieri in una scatola azzurro pallido, con sopra il nome di una sartoria di Odessa, una grande, grande città, molto lontana a sud oltre l'orizzonte.
Sono rimasta tutta la sera in piedi davanti al lungo specchio in camera della mamma, mentre le donne di casa stavano inginocchiate attorno a me con gli spilli tra le labbra cosa che mi faceva paura - deve essere terribile inghiottire uno spillo - ma loro ridevano dei miei timori.
Hanno lavorato fino a tardi per accomodarlo` ho visto le luci accese.
...Talvolta mi inseguiva e mi sgrldava con voce tonante: pareva un orco.
Dopo di lui veniva Maxime, che sapeva camminare sulle mani e aggiustava le mie bambole.
Isaac e Yanni, più piccoli, erano inseparabili e si somigliavano molto.
Disperati perché non avevano ancora la barba, si esaminavano continuamente allo specchio per scoprire i primi peli.
Ma ricordo soprattutto Boris, il mio compagno di giochi; fra noi c'erano soltanto due anni di differenza;
...
[Fine del testo di assaggio]


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