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Bill Evans

William John Evans, detto Bill (Plainfield, 16 agosto 1929 – New York, 15 settembre 1980), è stato un pianista e compositore statunitense.
Ha suonato molto spesso in trio. Viene considerato uno dei maggiori esponenti di musica jazz dopo la seconda guerra mondiale.
Fece parte del sestetto di Miles Davis con il quale nel 1959 registrò l'album Kind of Blue. Molte delle sue composizioni, come Waltz for Debby, sono divenute degli standard e sono state registrate da molti altri artisti. Evans ricevette ben trentuno nomination ai Grammy Awards vincendone sette, e la sua popolarità lo portò a essere incluso nella Jazz Hall of Fame.
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== Biografia ==


=== L'infanzia ===
Bill Evans nacque da una famiglia borghese a Plainfield, in New Jersey, secondogenito di Harry Evans e Mary Soroka. Suo padre era del Galles e gestiva un campo da golf; sua madre era di origine ucraino-carpazia, proveniente da una famiglia che possedeva miniere di carbone. Suo fratello Harry (Harold), era più grande di due anni e fu molto legato a lui.
A causa dei comportamenti del marito alcolizzato e maniaco del gioco d'azzardo, Mary Soroka, vittima di abusi, fu costretta molto presto a lasciare l'abitazione per trasferirsi con i suoi figli nella vicina Somerville. Qui rimase con sua sorella Justine e la famiglia Epps. Il fratello Harry cominciò a suonare il pianoforte tra i cinque e i sette anni. Bill, ancora piccolo, strimpellava ciò che il fratello suonava. Divenuto più grande, poté avvicinarsi allo studio del pianoforte.
A Dunellen, i fratelli Evans studiarono lo strumento con Helen Leland. Evans la ricordava perché non insegnava con un approccio troppo tecnico, ad esempio non insisteva con le scale e gli arpeggi. Imparò presto a leggere velocemente gli spartiti, ma l'insegnante considerò sempre migliore suo fratello come pianista. A sette anni, Bill Evans iniziò a studiare il violino, il flauto e l'ottavino, ma successivamente li abbandonò in favore del pianoforte; è tuttavia probabile che lo studio di detti strumenti abbia esercitato una influenza sul suo stile.

Durante l'infanzia, Evans studiò musica classica: Bach, Mozart, Beethoven, Schubert e Ravel erano i suoi autori preferiti. Tra le sue influenze, egli cita Petrushka di Stravinsky, il pianismo di Claude Debussy e la Suite provençale di Darius Milhaud, il cui particolare linguaggio armonico gli "aprì la mente verso altri orizzonti". Sempre nello stesso periodo si avvicinò al jazz ascoltando in radio le orchestre di Tommy Dorsey e di Harry James.
All'età di dodici anni, Evans prese il posto di un pianista malato ed entrò a far parte della band di Buddy Valentino, nella quale il fratello Harry già suonava la tromba. Durante questo periodo, Evans smise di comporre e si diede all'improvvisazione (si ricordi Tuxedo Junction). Tra le influenze jazzistiche vi sono Nat King Cole, che apprezzava particolarmente, Earl Hines, Coleman Hawkins, Bud Powell, George Shearing, Stan Getz e Miles Davis.
Successivamente, iniziò a suonare occasionalmente a balli e matrimoni guadagnando un dollaro a ora e formò un trio con due amici del posto. Come conseguenza ebbe scarsi risultati a scuola. In questo periodo incontrò Don Elliott, con il quale avrebbe registrato più tardi, e il bassista George Platt, che lo introdusse alle regole dell'armonia.


=== L'Università ===
 Terminati gli studi, Evans si iscrisse nel 1946 alla Southeastern Louisiana University e vinse una borsa di studio. Studiò musica classica con Louis P. Kohnop, John Venettozzi e Ronald Stetzel. e composizione con Gretchen Magee, che ne influenzò molto lo stile compositivo.
Durante il terzo anno al college, compose Very Early, brano che in seguito divenne uno standard. Fu uno tra i membri fondatori della SLU's Delta Omega Chapter della Phi Mu Alpha Sinfonia, giocò come quarterback per la squadra di football, e fece parte della banda del college. Nel 1950 eseguì il Concerto per pianoforte n. 3 di Beethoven per il saggio finale, conseguendo il Bachelor of Music in pianoforte e in educazione musicale.


=== La carriera ===
Con il chitarrista Mundell Lowe e con il contrabbassista Red Mitchell, conosciuti all'università, formò un trio cominciando a esibirsi a New York. Il debutto non fu dei migliori e, non ottenendo fondi sufficienti dalla vendita di biglietti, il trio decise di spostarsi a Calumet City, nell'Illinois Nel luglio 1950, Evans entrò a far parte della band di Herbie Fields a Chicago. Nell'estate dello stesso anno, il gruppo avviò un tour di tre mesi con la cantante Billie Holiday, esibendosi su palcoscenici di rilievo, quali l'Apollo Theater ad Harlem, e in città come Filadelfia, Baltimora e Washington. Componenti del gruppo erano Jimmy Nottingham, Frank Rosolino e Jim Aton. Dopo essere tornato a Chicago, Evans e Aton continuarono a collaborare spesso in duo in vari club, a volte con la partecipazione di Lurlean Hunter.

Dopo aver partecipato alla registrazione dello storico album Kind of Blue, Evans uscì dal gruppo di Miles Davis e iniziò la propria carriera con i musicisti Scott LaFaro e Paul Motian, a capo di un nuovo trio. Questa nuova sezione ritmica rivelò in maniera definitiva il talento e l'originalità di Bill Evans: mentre prima di lui il trio pianistico non era altro che un pianista accompagnato da basso e batteria, nel Bill Evans Trio non ci furono più ruoli fissi all'interno della musica, niente più divisioni fra solista e sezione ritmica ma funzione paritetica fra gli strumenti. Suonando libero dalla necessità di tenere il tempo, LaFaro lanciava arpeggi e abbellimenti intorno alle linee del pianoforte e a volte esponeva la melodia anche prima che Evans potesse suonarla; anche le manovre di Motian erano lasciate libere e, in questo nuovo modo di suonare il trio, il beat non si ascoltava ma si percepiva. Il primo capitolo di questo esordio fu Portrait in Jazz (1960), al quale fecero seguito nel 1961 due dischi tra i più noti nella storia del jazz, Sunday at the Village Vanguard e Waltz for Debby. A soli dieci giorni di distanza da questa sessione di registrazione, il venticinquenne LaFaro morì in un incidente stradale. La morte del contrabbassista pesò molto a livello psicologico su Evans che, sperando di poter sconfiggere la sofferenza, entrò gradualmente nel giro della droga. Isolatosi per circa sei mesi, rientrò sulla scena con Chuck Israels, in sostituzione di LaFaro.
Nel 1963, Bill Evans registrò l'album Conversations with Myself, in cui utilizzò per la prima volta l'overdubbing, ovvero la sovrapposizione di più tracce registrate in momenti diversi. Nel 1966, incontrò il bassista Eddie Gomez, con il quale avrebbe lavorato per undici anni. Molti degli album registrati ebbero grande successo; tra di essi Bill Evans at the Montreux Jazz Festival, Alone e The Bill Evans Album.
Di carattere molto fragile, Evans negli anni a venire aumentò il consumo di droga nell'illusione di riuscire a superare i momenti difficili. La sua fidanzata Ellaine Schultz, nel 1973, e suo fratello Harry, nel 1979, si suicidarono; ciò lo portò dapprima a usare eroina e negli ultimi mesi di vita anche cocaina. Il consumo di stupefacenti ebbe conseguenze sulla sua stabilità finanziaria, sui rapporti e sulla creatività musicale, fino a portarlo alla morte nel 1980.


== Discografia ==


== Note ==


== Altri progetti ==

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== Collegamenti esterni ==

 BillEvansArchive / Bill Evans (canale), su YouTube. 
 Evans, Bill, su sapere.it, De Agostini. 
(EN) Bill Evans, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. 
 Opere di Bill Evans, su MLOL, Horizons Unlimited. 
(EN) Opere di Bill Evans, su Open Library, Internet Archive. 
 Bill Evans, su Last.fm, CBS Interactive. 
(EN) Bill Evans, su AllMusic, All Media Network. 
(EN) Bill Evans, su Bandcamp. 
(EN) Bill Evans, su Discogs, Zink Media. 
(EN) Bill Evans (pianist), su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation. 
(EN) Bill Evans, su WhoSampled. 
(EN) Bill Evans, su SecondHandSongs. 
(EN) Bill Evans, su Genius.com. 
(EN) Bill Evans, su IMDb, IMDb.com. 
(EN) The Bill Evans Webpages, su billevanswebpages.com. URL consultato il 20 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2020).