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Massimo Bontempelli
Massimo Bontempelli (Como, 12 maggio 1878 – Roma, 21 luglio 1960) è stato uno scrittore e saggista italiano.
Principale esponente del realismo magico letterario.
== Biografia ==
Massimo Bontempelli nasce a Como da Alfonso e Maria Cislaghi: il padre è ingegnere delle Ferrovie dello Stato e per motivi di lavoro si trasferisce frequentemente con la famiglia in altre città. Massimo frequenta il R. Liceo Ginnasio Giuseppe Parini di Milano - dove il suo insegnante di lettere è Alfredo Panzini - e nel 1897 consegue la maturità ad Alessandria.
Frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Torino, allievo di Arturo Graf e di Giuseppe Fraccaroli, laureandosi nel 1902 in Filosofia con una tesi sul libero arbitrio e poi in Lettere con una ricerca sulle origini dell'endecasillabo. Ottenuto un incarico nelle scuole medie, insegna Lettere a Cherasco e poi ad Ancona. A partire dal 1904 pubblica una serie di raccolte di poesie e di racconti, oltre che una tragedia in versi, Costanza, e una commedia, Santa Teresa, tutte opere di carattere classicista poi rinnegate. Nel 1909 sposa Amelia Della Pergola (1886-1977), dalla quale ha una figlia, morta pochi mesi dopo, e il figlio Massimo (1911-1962).
Lasciato l'insegnamento nel 1910 e stabilitosi a Firenze, Bontempelli lavora come giornalista per Il Marzocco, La Nazione, la Nuova Antologia, il settimanale Le Cronache letterarie, Il Nuovo Giornale, Il Fieramosca e Corriere della Sera, oltre che per la Casa editrice Sansoni, per la quale cura i libri scolastici Il Poliziano e il Magnifico (1910) e le Prose di fede e di vita nel primo tempo dell'Umanesimo (1914). Fa parte dei circoli carducciani, che polemizzano con la nuova critica crociana: suoi articoli già pubblicati nelle Cronache letterarie sono compresi nell'opera miscellanea pubblicata nel 1911 Polemica carducciana, mentre l'anno dopo pubblica i racconti Sette Savi.
Nel 1915 accetta l'incarico di responsabile culturale dell'Istituto Editoriale Italiano e si trasferisce a Milano, curando la pubblicazione di classici della letteratura italiana. Nello stesso tempo è collaboratore del quotidiano milanese Secolo e corrispondente di guerra per conto del giornale romano Il Messaggero.
Convinto interventista, nel 1917 è arruolato come ufficiale di artiglieria, venendo decorato al valore militare, e collabora anche alla stesura del giornale militare Il Montello.
Congedato nel 1919, pubblica un volume di poesie scritte tra il 1916 e il 1918, di poco convinta ispirazione futurista, Il Purosangue. L'Ubriaco, che avrà un'edizione definitiva nel 1933 e rimane l'unico esempio di produzione poetica da lui riconosciuta. È tuttavia tra i fondatori del Fascio Politico Futurista di Milano, già aveva contribuito con suoi scritti a L'Italia futurista e a Roma futurista, e pubblica i romanzi La vita intensa (1920) - che aveva già pubblicato a puntate in Ardita, il supplemento mensile de Il Popolo d'Italia - e La vita operosa nel 1921.
Sono i suoi soggiorni da giornalista a Parigi negli anni 1921 e 1922 a metterlo in contatto con le nuove avanguardie francesi e a mutare profondamente la sua immagine dell'artista moderno. Infatti, nei brevi romanzi La scacchiera davanti allo specchio (1922) ed Eva ultima (1923) compare uno stile ispirato all'arbitrio irrazionale e alla casualità apparente dei sogni, un'impostazione di scrittura che coincide in gran parte con gli enunciati del Primo manifesto del Surrealismo di André Breton (1924). Nel 1924 entra nel P.N.F. insieme a Luigi Pirandello.
Stabilitosi a Roma, fa parte del Teatro degli Undici, fondato dal figlio di Pirandello, Stefano Landi, e da Orio Vergani, e stringe amicizia con Luigi Pirandello che lo spinge a scrivere anche drammi per la sua compagnia. Ne nascono Nostra Dea (1925) - protagonista è Marta Abba - e Minnie la candida (1927), la cui messa in scena è curata dallo stesso maestro siciliano.
Tratto da un racconto del 1924 Minnie la candida (inizialmente pubblicato in «Comoedia», il 20 marzo 1928) - forse il capolavoro teatrale di Bontempelli - è un dramma fiabesco, e pur plausibile, che si consuma in un'atmosfera sempre oscillante tra l'incubo e il gioco.
Sempre a Roma entra in contatto con gli ingegni più disparati, fra cui il compositore Dante Alderighi con cui si lega di amicizia e che nel 1939 musica le sue "Cinque Liriche" (Voluttà, Amore, L'Aquila Prega, Angeli e L'Albero).
L'8 agosto 1926, nella villa di Pirandello, nei pressi di Sant'Agnese, venne sfidato a duello da Giuseppe Ungaretti, a causa di una polemica nata sul quotidiano romano "Il Tevere". Ungaretti rimase leggermente ferito al braccio destro e il duello finì con una riconciliazione.
Con Curzio Malaparte fonda nel 1926 la rivista internazionale "900", Cahiers d'Italie et d'Europe che fino al 1927 è pubblicata in francese e si rivolge a tutti gli intellettuali cosmopoliti del cosiddetto «novecentismo» o «stracittà»: su questa piattaforma espone la sua poetica innovatrice del realismo magico che, secondo il modello francese, invita l'artista moderno a scoprire l'incanto dell'inconscio e delle avventure imprevedibili, però senza rinunciare alla funzione di controllo della sua ragione umana. Come mitografo l'artista deve rivelare il «senso magico scoperto nella vita quotidiana degli uomini e delle cose» semplificando la realtà problematica e complessa nella società di massa e traducendola in favole e miti nuovi. L'edizione integrale di questo suo programma del movimento avviene nel 1938 sotto il titolo L'avventura novecentista.
Se i suoi primi romanzi e racconti di stampo "magico" hanno ancora una certa originalità ricca di idee, minore successo critico avranno le opere successive , tra cui i romanzi Il figlio di due madri (1929) e Gente nel tempo (1937).
Malaparte era già uscito dal sodalizio di «900» alla fine del 1927 e Bontempelli, che dal 1928 è divenuto segretario nazionale del Sindacato Fascista Autori e Scrittori, chiude la rivista nel 1929, anno nel quale ha l'idea di creare, all'Hôtel de Russie di Roma, il primo cineclub italiano. Insieme alla sua nuova compagna, la scrittrice Paola Masino, è spesso all'estero per viaggi, conferenze e dibattiti culturali.
Convinto assertore del fascismo, nel quale vede il mezzo politico più adatto a sostenere la nascita di una società moderna in Italia, Bontempelli è nominato il 23 ottobre 1930 Accademico d'Italia. Vive per tutto l'anno a Parigi: rientrato a Milano nel 1931, pubblica Mia vita morte e miracoli. L'anno successivo si trasferisce a Frascati e nel 1933 fonda con Pier Maria Bardi la rivista d'arte Quadrante che appoggia l'architettura razionalista di Michelucci e Terragni e anche le correnti pittoriche astratte.
Avverso sia al provincialismo dello «strapaese» che all'invasività del Regime nelle scelte artistiche, il 23 agosto 1936 pubblica sulla Gazzetta del Popolo di Torino l'articolo critico I soliti spunti; nel 1938 esce l'Avventura novecentista e il 29 giugno l'articolo Le rane chiedono tanti re, che attacca la proposta di istituire un Albo nazionale dei critici d'arte.
All'istituzione delle leggi razziali rifiuta di succedere ad Attilio Momigliano, sollevato dalla cattedra di Letteratura italiana nell'Università di Firenze; anche nel discorso di commemorazione di Gabriele D'Annunzio, il 27 novembre, critica l'«obbedienza militaresca» divenuta ormai un costume nazionale.
Si rivelò infine essere stato l'unico accademico a rifiutare di occupare una cattedra liberata dalla persecuzione ebraica.
Espulso dal PNF e con la proibizione di scrivere per un anno, deve lasciare Roma e risiedere a Venezia, in una sorta di «esilio dorato», presso la villa del barone Franchini, mantenendo a ogni modo la carica di Accademico d'Italia fino al 25 luglio 1943.
Alla fine del 1939 collabora con il settimanale Tempo (dove tiene una rubrica con i lettori) e con Il Corriere della Sera. Dirige anche la rivista Domus (1941-43) e ha contatti con l'opposizione comunista.
Alla caduta di Mussolini è a Roma, ma l'estrema reazione del fascismo e le minacce di morte di Alessandro Pavolini lo costringono a nascondersi con Paola Masino in casa di amici. Alla liberazione di Roma, fonda con la Masino, Moravia, Savinio e Piovene il settimanale Città.
Finita la guerra, nel 1945 torna a Milano dove dà vita, insieme con Ugo Betti, Sem Benelli, Diego Fabbri e altri autori teatrali, al Sindacato nazionale autori drammatici, con l'intento di salvaguardare il lavoro dei drammaturghi e degli scrittori teatrali. Nel 1948 viene eletto senatore nelle liste del Fronte Democratico Popolare. Siede tra le file del Gruppo Democratico di Sinistra. Nel 1950 però la nomina è invalidata poiché, nel 1935, Bontempelli aveva curato un'antologia per le scuole medie, e la legge elettorale dell'epoca prevede che non possano candidarsi «gli autori di libri e testi scolastici di propaganda fascista» per cinque anni dall'entrata in vigore della Costituzione repubblicana.
Torna definitivamente a Roma nel 1950. Accettato non senza renitenza dall'Unità visti i trascorsi fascisti, qui pubblica il suo ultimo racconto, Idoli, del 15 febbraio 1951.
In questo periodo, nonostante l'adesione alle ideologie socialiste, si accentua paradossalmente nell'autore la propensione a un classicismo reazionario e la tendenza a rifugiarsi nella torre d'avorio delle lettere. Nel 1953 vince il Premio Strega con il suo ultimo libro L'amante fedele, una raccolta di racconti scritti già nell'immediato dopoguerra nello stile del Realismo magico.
Dalla metà degli anni cinquanta una grave malattia gli impedisce di proseguire il suo lavoro e, a 82 anni, muore a Roma il 21 luglio 1960. È sepolto presso il cimitero del Verano di Roma.
A partire dal 2020, le sue opere sono in corso di riedizione nel catalogo della casa editrice Utopia.
== Onorificenze ==
== Opere ==
=== Narrativa ===
Sette Savi, Baldoni, Firenze 1912; Lucarini, Roma 1991
La vita intensa. Romanzo dei romanzi, Vallecchi, Firenze 1920; Isbn, Milano 2009; Utopia, Milano 2025
La vita operosa. Nuovi racconti d'avventura, Vallecchi, Firenze 1921
Viaggi e scoperte. Ultime avventure, Vallecchi, Firenze 1922
La scacchiera davanti allo specchio, Bemporad, Firenze 1922
Eva ultima, Stock, Roma 1923; Lucarini, Roma 1988
La donna dei miei sogni e altre avventure moderne, Mondadori, Milano 1925
Donna nel sole e altri idilli, Mondadori, Milano 1928
Il figlio di due madri, Sapientia, Roma 1929; Liberilibri, Macerata 2007; Utopia, Milano 2021
Lo zar non è morto, 1929 (romanzo collettivo, con il "Gruppo dei Dieci"); Graphofeel, Roma 2011
Vita e morte di Adria e dei suoi figli, Bompiani, Milano 1930; Lucarini, Roma 1989; Liberilibri, Macerata 2007; Utopia, Milano 2022
Mia vita, morte e miracoli, Stock, Roma 1931
La famiglia del fabbro, Mondadori, Milano 1932
«522» Racconto di una giornata, Mondadori, Milano 1932; Lucarini, Roma 1991
Galleria degli schiavi, Mondadori, Milano 1934
Gente nel tempo, A. Barion, Sesto San Giovanni-Milano 1937; Utopia, Milano 2020
Giro del sole, Mondadori, Milano 1941
Le notti, Atlantica, Roma 1945
L'acqua, Darsena, Roma 1945
L'ottuagenaria, Istituto Editoriale Italiano, Milano 1946
L'amante fedele, Mondadori, Milano 1953; Utopia, Milano 2023
=== Drammi ===
Siepe a nordovest, in «La Lettura», 1º novembre 1919
La guardia alla luna, in «Comoedia», 10 aprile 1920
Nostra Dea, in «Comoedia», 1º agosto 1925
Minnie la candida, in «Comoedia», 20 marzo 1928; Liberilibri, Macerata 2005
Valoria, in «Comoedia», 15 aprile 1932
Bassano padre geloso, Mondadori, Milano 1934
Nembo, in «Occidente», aprile-maggio 1935
La fame in Teatro, Novissima, Roma 1936
Cenerentola, Edizioni della Cometa, Roma 1942 (Teatro della Pergola di Firenze con musiche di scena di Bontempelli, regia di Corrado Pavolini con Anna Proclemer ed Ernesto Calindri nel 1942)
Teatro, Mondadori, Milano 1947
Venezia salva, Neri Pozza, Venezia 1947; Pacini Fazzi, Lucca 2016, a cura di Massimo Colella
L'innocenza di Camilla, in «Sipario», agosto-settembre 1949
Eva ultima, Pacini Fazzi, Lucca 2020, a cura di Irene Bertelloni
=== Musica ===
Aria per violino e pianoforte
Tre preludi in re minore per violino, pianoforte e violoncello
Due tempi per quartetto d'archi
Sei preludi e finale per quartetto d'archi
Danza in cinque tempi per quartetto d'archi e pianoforte
Partita per otto strumenti
Piccola suite per quintetto d'archi, flauto, clarinetto, pianoforte e piccola batteria
Tre racconti per pianoforte
Suite popolare per pianoforte
Tre preludi per pianoforte
L'attività compositiva di Bontempelli, oltre alle suddette composizioni, è particolarmente pregevole soprattutto per le musiche di scena che egli scrisse per alcuni suoi drammi teatrali.
=== Lirica ===
Il Purosangue. L'Ubriaco, Facchi Editore, Milano 1919. Edizione definitiva: Il Purosangue, Edizioni La Prora, Milano 1933
=== Giornalismo di guerra ===
Dallo Stelvio al mare, Bemporad, 1915
=== Saggistica ===
La donna del Nadir, La terza pagina, Roma 1924
Il neosofista, Mondadori, Milano 1929
Stato d grazia, Stock, Roma 1931
Novecentismo letterario, Nemi, Firenze 1931
Pezzi di mondo, Panorama, Milano 1936
Pirandello, Leopardi, D'Annunzio, Bompiani, Milano 1938
L'avventura novecentista, Vallecchi, Firenze 1938
Arturo Martini, Hoepli, Milano 1939
Scarlatti, Amici del libro, Verona 1940
Verga, L'Aretino, Scarlatti, Verdi, Bompiani, Milano 1941
Sette discorsi, Bompiani, Milano 1942
Gian Francesco Malipiero, Bompiani, Milano 1942
Introduzione e discorsi, Bompiani, Milano 1945
Appassionata incompetenza, Neri Pozza, Venezia 1950
Passione incompiuta, Mondadori, Milano 1950
Il Bianco e il Nero, Napoli, Guida, 1987
=== Traduzioni ===
Claude Tillier, Mio zio Beniamino, Formiggini, Roma, 1914.
Stendhal, Dell'amore, Istituto Editoriale italiano, Milano 1916; SE, Milano 2003.
Stendhal, Il rosso e il nero: cronaca del 1830, Bietti, Milano 1920; Newton Compton, Roma 2002.
Théophile Gautier, Il capitan Fracassa, Ist. Editoriale Italiano, La Santa (Milano), 1927; Newton Compton, Roma 2004.
Apuleio, Le trasformazioni, 2 voll., Collezione Romana, Società Anonima Notari, La Santa (Milano) 1928; Garzanti, Milano 1946; riedito con il titolo L'asino d'oro, Collana I Millenni, Einaudi, Torino 1973; Collana Assonanze, ES, Milano 2011, ISBN 978-88-771-0930-9.
François-René de Chateaubriand, Atala - Renato - Le avventure dell'ultimo Abenceragio, Mondadori, Milano 1931.
Il Vangelo: Matteo tradotto da Nicola Lisi; Marco tradotto da Corrado Alvaro; Luca tradotto da Diego Valeri; Giovanni tradotto da Massimo Bontempelli; introduzione di don Giuseppe De Luca; note di don Enrico Bartoletti, Editrice Liturgica comm. Luigi Favero, Vicenza 1947; R.C.S. Libri & Grandi Opere, Milano 1994.
=== Opere rifiutate ===
Egloghe, Streglio, Torino 1904
Verseggiando, Sandron, Palermo 1905
Costanza, Biblioteca del Piemonte, Torino 1906
Odi Siciliane, Sandron, Palermo 1906
Socrate moderno, Lattes, Torino 1908
Amori, Lattes, Torino 1910
Settenari e sonetti, Puccini, Ancona 1910
Odi, Formiggini, Modena 1910
Santa Teresa, inedita, rappresentata al Teatro Manzoni di Milano il 14 maggio 1915
La piccola, Istituto Editoriale Italiano, Milano 1916
Teatrino, Società Editoriale Italiana, Milano 1916
== Edizioni delle opere ==
Massimo Bontempelli, Opere scelte, a cura di Luigi Baldacci, Milano, Mondadori, 1997
== Note ==
== Bibliografia ==
Camillo Pellizzi, Le lettere italiane del nostro secolo, Libreria d'Italia, Milano, 1929
Marcello Gallian, Il Purosangue, in L'Impero, 8 luglio 1933
Silvio D'Amico, Drammi di Massimo Bontempelli, La Nuova Antologia, dicembre 1937
Enrico Falqui, Prosatori e narratori del Novecento italiano, Einaudi, Torino, 1950
Enrico Falqui, Il futurismo. Il novecentismo, ERI, Torino, 1953
Enrico Falqui, Novecento letterario, Serie II, Vallecchi, Firenze, 1960
AA. VV., Omaggio a Bontempelli, in L'Osservatore politico letterario, agosto 1960
Giovanni Artieri, Bontempelli e gli amici giovani, in La Nuova Antologia, settembre-dicembre 1960
Luigi Baldacci, Massimo Bontempelli, Edizioni Borla, Torino, 1967
Giorgio Luti, La letteratura nel ventennio fascista. Cronache letterarie tra le due guerre (1920-1940), La Nuova Italia, Firenze, 1972
Emilio Cecchi, Letteratura italiana del Novecento, Mondadori, Milano, 1972, vol. II
Fernando Tempesti, Massimo Bontempelli, La Nuova Italia, Firenze, 1974
Barbara Nuciforo Tosolini, Il teatro di Parola. Massimo Bontempelli, Liviana, Padova, 1976
Marinella Mascia Galateria, Tattica della sorpresa e romanzo comico di Massimo Bontempelli. Saggio su «La vita intensa» e «La vita operosa», Bulzoni, Roma, 1977
Fulvia Airoldi Namer, Massimo Bontempelli, Milano, 1979
Antonio Saccone, Massimo Bontempelli. Il mito del ‘900, Liguori, Napoli, 1979
Luigi Fontanella, Il surrealismo italiano, Roma, 1983, pp. 139–155
Elena Urgnani, Sogni e Visioni. Massimo Bontempelli fra surrealismo e futurismo, Ravenna, Longo, 1991, 156 p.
AA. VV., Massimo Bontempelli scrittore e intellettuale, Roma 1992
Simona Micali, Miti e riti del moderno. Marinetti, Bontempelli, Pirandello, Le Monnier, 2004, ISBN 9788800816083
Maria Dolores Pesce, Massimo Bontempelli drammaturgo, Edizioni dell'Orso, 2008, 156 p.
Antonio Fichera, Breve storia della vendetta - arte, letteratura, cinema: la giustizia originaria, Castelvecchi, 2004, p. 447, ISBN 978-88-761-5003-6.
Ugo Piscopo, Massimo Bontempelli - per una modernità dalle pareti lisce, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2001, p. 520, ISBN 978-88-495-0180-3.
Pierluigi Battista, Cancellare le tracce, Milano, Rizzoli, 2006, p. 196, ISBN 978-88-586-1909-4.
== Voci correlate ==
"900", Cahiers d'Italie et d'Europe
Futurismo
Realismo magico
Romanzo coloniale
Storia della fantascienza italiana
Surrealismo
La Riviera Ligure
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
Bontempèlli, Massimo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Umberto Bosco, BONTEMPELLI, Massimo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930.
Arnaldo Bocelli, BONTEMPELLI, Massimo, in Enciclopedia Italiana, III Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961.
(EN) Massimo Bontempelli, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Alberto Asor Rosa, BONTEMPELLI, Massimo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 12, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1971.
Massimo Bontempelli, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
Opere di Massimo Bontempelli, su MLOL, Horizons Unlimited.
(EN) Opere di Massimo Bontempelli, su Open Library, Internet Archive.
(EN) Bibliografia di Massimo Bontempelli, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
Bibliografia italiana di Massimo Bontempelli, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
Massimo Bontempelli, su Senato.it - I legislatura, Parlamento italiano.
Massimo Bontempelli, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C.
Massimo Bontempelli, su MYmovies.it, Mo-Net s.r.l..
(EN) Massimo Bontempelli, su IMDb, IMDb.com.
Luca Somigli, Bontempelli drammaturgo: un profilo critico e biografico, su Bollettino '900. URL consultato il 29 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2018).
Recensione di "Una vita operosa", su milanointernazionale.it. URL consultato il 1º settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2010).
Raul Radice, http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0415092/1981/n.19/3, Il Tempo, 20 gennaio 1981.