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Testo di assaggio

Valerio Magrelli

La vicevita

Treni e viaggi in treno

Nota

Se sul treno ti siedi al contrario

con la testa girata di là

vedi meno la vita che viene

vedi meglio la vita che va.

La ragione di questa nota sta praticamente tutta nel piacere di aggiungere alla prima versione del libro (Laterza, 2009) la quartina che Vivian Lamarque dedicò a Giorgio Caproni. Confesso, tuttavia, che a questo desiderio è seguito subito dopo quello di riportare un passo tratto dal secondo paragrafo della Metamorfosi di Kafka, nella traduzione di Enrico Ganni:
...grava sopra ogni scelta al momento di partire, il terrore, diciamolo, il terrore di perdersi nello squadernamento di un mondo sconfinato. Mi è capitato di chiederlo anche in aereo, se la destinazione era la mia.

Treni e trenini: due immagini. La prima viene dall’infanzia piú remota, una gita in famiglia, in qualche proto-Disneyland. Allora si chiamavano piú o meno «Villaggi del Fanciullo», e confinavano con tristi, benemerite istituzioni, quali brefotrofi, colonie estive, carceri minorili.
...
[Fine del testo di assaggio]


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