Testo di assaggio

Alessandro Gatti

KLINCUS CORTECCIA
E LA LACRIMA DI DRAGO
Illustrazioni di Matteo Piana

Nevicava da un giorno intero, e la neve continuava a cadere. Alle otto di sera tutto era silenzioso e scuro. Le strade imbiancate erano deserte e le persone erano rintanate in casa, al calduccio. Solo un vecchio oste dal naso schiacciato, infagottato in un pesante cappotto di pelliccia, era ancora in strada per chiudere la porta della sua locanda. All'improvviso sentì un gran baccano da dietro l'angolo. Neanche il tempo di voltarsi e uno spruzzo di neve farinosa lo imbiancò dalla testa ai piedi.
...sgattaiolato fuori e aveva imboccato il lungo corridoio buio che conduceva al Cimitero dei Rottami. Era la zona più tetra delle Officine: un capannone buio dal soffitto altissimo, dove venivano conservati i vecchi macchinari in disuso, accatastati gli uni sugli altri come scheletri di animali meccanici. Per farsi luce in quel labirinto, Klincus aveva preso dalla tasca un fiammifero e una piccola candela. L'aveva accesa e si era orientato con quel flebile cono di luce fino a un vecchio portone.
...
[Fine del testo di assaggio]


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