Testo di assaggio

Giovanni Ferrero

Blu di Prussia e rosso porpora

Sotto un cielo carico di pioggia e squarciato dai fulmini, la basilica di San Pietro è inclinata su un fianco, la cupola spaccata a metà sta per diventare
un cumulo di macerie. Non è ancora l’apocalisse, ma soltanto il soggetto di un bizzarro dipinto ottocentesco che un giorno scompare nel nulla, da una piccola
chiesa nel centro di Roma. Chiara, la restauratrice che ne stava curando il recupero, è turbata dallo strano furto e lo confessa all’amico Ernest Hamilton,
...i profumi e i suoni del Sudafrica: melagrane mature, macchie di bouganville come aiuole, le risate dei bambini per le strade polverose, i venditori al mercato che urlavano per invogliare i passanti… tutto evocava un quadro rumoroso e pieno di fulgidi e vibranti colori, in netto contrasto con quella città fredda e desolata. A Roma, invece, la satura luce mediterranea mi aveva fatto sentire a casa sin dal primo istante. Oltre a ciò, da quando vi ero arrivato, qualcosa in me era cambiato.
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[Fine del testo di assaggio]


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