Testo di assaggio

George Byron, Mazeppa
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Dopo il tremendo giorno di Poltava
e il voltafaccia della sorte del re
di Svezia, non restava che un esercito
massacrato, incapace di combattere
e di spargere sangue un'altra volta.
Il potere e la gloria della guerra,
malfidi quanto i loro adepti umani,
erano ormai passati nelle mani
del vittorioso zar; di nuovo salvi
i bastioni di Mosca, nell'attesa
di un giorno più temibile e più fosco,
di un anno maggiormente memorabile,
che abbandonasse a strage e disonore
...Credo che avessi venti primavere,
allora... Certo! Era re Casimiro,
Giovanni Casimiro; adolescente,
lo servii come paggio per sei estati.
Era un re colto, e non vi assomigliava;
non pensava a far guerre, e a conquistare
nuovi regni per perderli di nuovo;
viveva nella pace più indecente,
non contando i litigi nella dieta
di Varsavia. Le sue preoccupazioni
le aveva pure lui: le Muse e il sesso,
che amava, e che potevano assediarlo
fino a fargli rimpiangere la guerra.
...
[Fine del testo di assaggio]


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