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Supplementi autore Guareschi Giovannino


Giovannino Guareschi
Fontanelle di Roccabianca, 1 maggio 1908
Cervia, 22 luglio 1968

L'ideatore di Peppone e Don Camillo è stato uno dei più importanti intellettuali civili italiani del Novecento, attività che lo ha contraddistinto sia come uomo che come giornalista e scrittore. Nato il primo giorno di maggio del 1908 a Fontanelle di Roccabianca (nel parmense) iniziò giovanissimo a fare il giornalista nella città emiliana, ma emigrò in altrettanta giovane età a Milano.

Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi (questo è il suo nome completo, e spesso scherzava sul fatto che un omone come lui fosse stato battezzato come "Giovannino"), povero e solo, ma dall'animo forte e difficilmente influenzabile, si mette a scrivere per la rivista umoristica dell'epoca, il "Bertoldo" non curandosi affatto delle possibili reazioni del regime fascista allora dominante in Italia (che anzi Guareschi non perde occasione di sbeffeggiare). Sono gli anni trenta, quelli del pieno plebiscito, sul piano popolare, del regime.
Ma gli effetti di questa "militanza" indesiderata si fanno presto sentire. Scoppia la seconda guerra mondiale, l'Italia adotta, scimmiottando la Germania nazista, una politica espansionista ma anche razzista e sempre più intransigente nei confronti delle voci di dissenso. Lo scrittore subisce quindi una traumatica sorte: catturato e incarcerato, nel 1943 viene deportato in Germania e poi in Polonia.

Dopo due anni di Lager torna in Italia e fonda "Il Candido", un altro settimanale di satira. Malgrado la brutta esperienza della carcerazione e del campo di concentramento, la lingua dello scrittore non si è certo ammorbidita. Sul Candido conduce battaglie antigovernative e "antipolitiche", senza risparmiare però neanche la fazione comunista e di sinistra. Nel 1954 è di nuovo agli arresti, con la scusa di aver pubblicato compromettenti lettere (poi risultate false), dell'allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Nel frattempo aveva dato vita con "Mondo Piccolo" alla saga di Don Camillo e Peppone, figure contrapposte di due tipiche anime dell'Italia post bellica. Don Camillo, infatti, rappresenta la figura dell'antifascista furbo e rispettoso dello "status quo", mentre Peppone è un sindaco comunista ortodosso, petulante, ma sostanzialmente buono. Dai romanzi che vedono protagonisti i due personaggi sono stati tratti in seguito anche numerosi film.

Ad ogni modo, a fronte del grande successo popolare, la critica e gli intellettuali tendono a snobbarlo, a causa soprattutto della semplicità di linguaggio utilizzata e di una certa patina di ingenuità un po' "naif" che pervade i suoi scritti. Ma dietro l'umorista si nascondeva un uomo che ha dovuto soffrire disagi, umiliazioni, dolori e tradimenti (girò anche la voce, priva di fondamento, che fosse finanziato dalla Cia). Molti tra i suoi più toccanti racconti sono in realtà trasposizioni di fatti reali che hanno inciso la sua anima fin nel profondo. Successivamente, per fortuna, fu ampiamente "sdoganato". La rivista "Life" riconobbe il suo fondamentale contributo, e lo definì come "il più abile ed efficace propagandista anticomunista in Europa", mentre Indro Montanelli ha più volte elogiato l'uomo e l'amico, fino ad affermare: "C'è un Guareschi politico cui si deve la salvezza dell'Italia. Se avessero vinto gli altri non so dove saremmo andati a finire, anzi lo so benissimo".

Muore a Cervia il 22 luglio 1968 dopo aver passato gli ultimi anni di attività dietro le quinte e po' dimenticato da lettori e critica. Silente in un mondo in cui si riconosceva sempre meno.

Bibliografia.
1941 La scoperta di Milano Rizzoli
1942 Il destino si chiama Clotilde Rizzoli
1944 Il marito in collegio Rizzoli
1945 La favola di Natale Ed. Riunite
1971 Idem Rizzoli
1994 Idem con musicassetta (G.Tedeschi legge la "Favola") Rizzoli
1947 Italia provvisoria Rizzoli
1983 Idem (Ristampa anastatica) Rizzoli
1948 Don Camillo Rizzoli
1948 Lo zibaldino Rizzoli
1949 Diario clandestino Rizzoli
1953 Don Camillo e il suo gregge Rizzoli
1954 Il corrierino delle famiglie Rizzoli
1963 Il compagno don Camillo Rizzoli
1967 La calda estate di Gigino il pestifero Il Borgo

Opere postume
1968 L'Italia in graticola Il Borghese
1968 Vita in famiglia Rizzoli
1968 Cofanetto con edizioni rilegate, riunisce:
Don Camillo
Don Camillo e il suo gregge
Il compagno don Camillo Rizzoli
1968 Don Camillo e i giovani d'oggi Rizzoli
1980 Gente cosi Rizzoli
1981 Lo spumarino pallido Rizzoli
1982 Il decimo clandestino Rizzoli
1983 Noi del Boscaccio Rizzoli
1984 In famiglia riunisce:
La scoperta di Milano
Lo zibaldino
Corrierino delle famiglie Rizzoli
1986 L'anno di don Camillo Rizzoli
1988 Osservazioni di uno qualunque Rizzoli
1989 Ritorno alla base Rizzoli
1991 Mondo candido 1946-1948 Rizzoli
1992 Mondo candido 1948-1951 Rizzoli
1993 Chi sogna nuovi gerani? Rizzoli
1994 La calda estate del pestifero Rizzoli
1995 Vita con Giò (Vita in famiglia e altri racconti) Rizzoli
1996 Ciao don Camillo Rizzoli
1996 Don Camillo e don Chichì Rizzoli
1997 Mondo candido 1951-1953 Rizzoli





Testo di assaggio


Guareschi Giovannino: La favola di Natale
Grandezza del file: 57 kb
Informazioni sull'autore
Approfondimenti sull'opera

© Novara 2000 interlinea Sri edizioni
via Pietro Micca 24, 28100 Novara, tel. 0321 612571
www.interlinea.com
Stampato in Italia, Nuova Tipografia San Gaudenzio spa. Novara
ISBN 88-82122476
Prima edizione dell’opera: Edizioni Riunite, Milano 1945
In copertina: particolare del “cartello” esposto alla baracca usata come teatro nel lager di Sandbostel il 24 dicembre 1944 per la prima recitazione della Favola di Natale.
Premessa
Questa favola è nata in un campo di concentramento del Nordovest germanico, nel dicembre del 1944, e le muse che l’ispirarono si chiamavano Freddo, Fame e Nostalgia.
...E — ripensando alle ultime parole della favola — anche per un mio orgoglietto personale:
E se non v’è piaciuta — non vogliatemi male,
ve ne dirò una meglio — il prossimo Natale,
e che sarà una favola — senza malinconìa:
«C’era una volta — la prigionìa. . , »
Ho mantenuto la promessa e pago il mio debito: eccovi la favola. C’era una volta un prigioniero...
L’AUTORE
La favola di Natale
C’era una volta un prigioniero... No: c’era una volta un bambino... Meglio ancora:
...
[Fine del testo di assaggio]


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Curatore della Biblioteca Digitale per i Ciechi: Carmelo Ottobrino
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