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La biografia di Omero è leggendaria e contraddittoria: ne sapevano poco già gli antichi, che ritenevano fosse vissuto ai tempi della guerra di Troia (sec. XII a.C.) oppure nei secc. IX o VII; Chio, Smirne, Atene, Argo, Salamina, Rodi, Colofone se ne contesero i natali; diffusi erano i dati della cecità e della professione di cantore. La sua condizione sociale non doveva essere elevata: le similitudini dei suoi poemi, tratte prevalentemente dai costumi umili del popolo e dalla osservazione assidua delle abitudini degli animali e degli uccelli, sembrano indicare origini modeste. I poemi omerici non descrivono la civiltà micenea come contemporanea, ma la rievocano in forma leggendaria: l'uso della falange, lo scudo di Agamennone e alcuni riferimenti archeologici sembrano datare l'Iliade non anteriormente al sec. VIII a.C. Nell'antichità l'Iliade e l'Odissea furono molto note e ammirate ed esercitarono una profonda influenza letteraria; fornirono anche il testo base per l'educazione scolastica. Entrambi i poemi, esaltazione dei valori eroici, sono redatti con una tecnica compositiva che risente dell'epica orale (epiteti, ripetizioni). La lingua è il risultato di una stratificazione di diversi dialetti. L'incertezza biografica e di attribuzione dei poemi fece sorgere la questione omerica: gli ellenisti avanzarono la tesi di due poeti distinti; G.B. Vico e F.A. Wolf sostennero che Omero non era mai esistito e i due poemi erano una fusione di vari canti di rapsodi anonimi; nel secolo scorso si affermò la tesi che i poemi erano canti sparsi riuniti da un "poeta-redattore", oppure nuclei originari via via arricchiti. Oggi si tende a vedere i due poemi come opere di due diversi autori, che avrebbero rielaborato artisticamente la materia tradizionale.
Gli Inni omerici, la Batracomiomachia (La Battaglia delle rane e dei topi, poemetto con intento parodistico), il Margite (poemetto satirico) costituiscono la poesia detta pseudo-omerica.
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Omero
(Homerus)
Odissea
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QUESTO E-BOOK:
TITOLO: Odissea
AUTORE: Homerus (Omero)
TRADUTTORE: Pindemonte, Ippolito
CURATORE:
NOTE:
DIRITTI D'AUTORE: no
LICENZA: questo testo è distribuito con la licenza
specificata al seguente indirizzo Internet:
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TRATTO DA: "Odissea", di Omero
Rizzoli editore, collana B.U.R., 1961
...E di selve nereggia;:isola, dove
Soggiorna entro alle sue celle secrete
L'immortal figlia di quel saggio Atlante,
Che del mar tutto i più riposti fondi
Conosce e regge le colonne immense
Che la volta sopportano del cielo.
Pensoso, inconsolabile, l'accorta ninfa il ritiene e con soavi e molli
Parolette carezzalo, se mai
Potesse Itaca sua trargli dal petto:
Ma ei non brama che veder dai tetti
Sbalzar della sua dolce Itaca il fumo,
E poi chiuder per sempre al giorno i lumi.
...
[Fine del testo di assaggio]
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